Autunno In Barbagia A Nuoro
La Sardegna Più Genuina
Da Sabato 11 a Domenica 12 Novembre 2023 -
Nuoro (NU)
A Nuoro si svolge nei giorni 11 e 12 Novembre 2023 la nuova edizione di Autunno in Barbagia - la Sardegna più Genuina.
Raccontiamo storia, cultura, tradizioni e territorio del Cuore della Sardegna.
La città di Nuoro affonda le sue radici sulle storie di lotta per la libertà e sul fermento culturale che a partire dall’Ottocento gli valse l’appellativo di Atene sarda.
Della vita in epoca preistorica rimangono numerose testimonianze: dalle domus de janas come quelle di Maria Frunza e di Janna Ventosa datate tra il IV e il III millennio a.C., ai circa 30 nuraghi tra cui si segnalano quelli di Tanca Manna e di Noddule.
La città fa parte di una più vasta area descritta dalle fonti antiche come il territorio dei sardi “pelliti”, chiamati così perché indossavano delle pelli, successivamente definiti barbaricini. Questi popoli erano riconosciuti dai loro avversari come grandi combattenti: diedero non poche difficoltà persino all’esercito dell’impero romano.
L’insediamento dei romani nella zona avvenne in seguito alla diffusione del cristianesimo, di cui abbiamo testimonianza nelle lettere di Papa Gregorio Magno (fine VI secolo d.C.) a Opitone, capo dei barbaricini. All’età romana risale il primo nucleo della città documentato dai resti archeologici ritrovati vicino alle sponde del ruscello Ribu de Seuna. Nell’Alto Medioevo la popolazione si spostò vicino alla sorgente Sa Bena dando vita a Sèuna, il più antico rione della città.
Durante il periodo giudicale Nuoro fece parte prima del Giudicato di Torres poi di quello di Arborea. Con la fine del giudicato e la sconfitta di Leonardo Alagon il villaggio conobbe il durissimo regime feudale imposto dalla corona d’Aragona e, in seguito, da quella di Spagna.
Durante la dominazione sabauda il malessere trasformò la città in un teatro di grandi rivolte divenendo il simbolo della ribellione all’editto delle chiudende con cui si imponeva la proprietà privata eliminando l’uso comunitario della terra. Nell’aprile del 1868 la popolazione insorse al grido “a su connottu” (lett. ‘al conosciuto’) con cui si richiedeva il ritorno agli antichi usi. La dura repressione della sommossa non spense il malcontento della popolazione. Nonostante le difficoltà il centro non smise di crescere: la città si sviluppò dai due quartieri storici di Sèuna e di Santu Predu (San Pietro).
A dispetto dell’isolamento in cui fu abbandonata, il grande fermento culturale portò la città all’attenzione europea: artisti, studiosi e letterati, tra cui Francesco Ciusa, Salvatore Satta, Sebastiano Satta e Grazia Deledda, diedero lustro al capoluogo barbaricino.
Nel tempo il terziario ha gradualmente preso il posto del settore primario (agricoltura e allevamento) trasformando l’aspetto della città. Con la creazione dell’Istituto superiore regionale etnografico e dei musei d’eccellenza come il MAN Nuoro conserva il suo ruolo di capitale culturale dell’Isola.