Gioele Dix
Vorrei Essere Figlio Di Un Uomo Felice
Venerdì 10 Marzo 2017 - dalle ore 21:00
Teatro Colosseo - Via Madama Cristina, 71 - Torino (TO)
TEATRO COLOSSEO
venerdì 10 marzo 2017, ore 21
GIOELE DIX Vorrei essere figlio di un uomo felice
L’Odissea del figlio di Ulisse, ovvero come crescere con un padre lontano
Platea euro 26 / galleria euro 21 / Bambini e universitari euro 18 / 15
In “Vorrei essere figlio di un uomo felice”, Gioele Dix racconta e approfondisce alla sua maniera una vicenda letteraria e umana fitta di simboli, leggendo, parafrasando, commentando. Un recital vivace e documentato, fra suggestioni colte, rimandi alla contemporaneità e tratti di feroce ironia.
Lo spettacolo, andato in onda con successo su Rai5, torna ora sui palcoscenici in versione rinnovata e arricchita.
All’inizio dell’Odissea, Ulisse è assente e lontano. A Itaca, nessuno sa se sia ancora vivo e se mai farà ritorno. Persino fra le vette dell’Olimpo regna l’incertezza, e gli dei discutono a lungo sulla sua sorte. Omero, come il più navigato degli sceneggiatori, sceglie di ritardare l’entrata in scena del suo primo attore. E con lui, l’apparizione di personaggi e avvenimenti strabilianti che renderanno indimenticabile il suo viaggio: la maga Circe, il ciclope Polifemo, il canto delle Sirene, la discesa nell’Ade, gli incantesimi della dea Calipso.
Tutto accadrà – o meglio, verrà rievocato da Ulisse in una sorta di lungo flashback – dal quinto canto in poi.
È forse per questo motivo che i primi quattro canti dell’Odissea sono meno conosciuti e frequentati. Eppure, in essi si racconta di un altro viaggio, meno spettacolare, ma altrettanto determinante, quello del figlio di Ulisse alla ricerca del padre. Un breve, ma intenso romanzo di formazione in cui il figlio del protagonista prova a uscire dall’ombra e imparare a crescere.
Ispirato e guidato da Atena, la potente dea dagli occhi celesti, Telemaco parte da Itaca sulle tracce dell’illustre e ingombrante genitore che non ha mai conosciuto. Prima a Pilo, poi a Sparta, in un lungo itinerario per mare e per terra fitto di incontri rivelatori, il giovane prenderà consapevolezza di sé e del proprio destano. E quando, nel sedicesimo canto, Ulisse e Telemaco finalmente si incontreranno, l’eroe invecchiato e sfiancato da una guerra inutile abbraccerà commosso il giovane uomo cui cedere il suo scettro.
La figura di Telemaco incarna dunque la sorte di tutti i figli costretti a combattere per meritarsi l’eredità dei propri padri.