La Versione Di Barbie

A Pordenone Un'opera Invita A Metterci La Faccia

Da Sabato 25 a Domenica 26 Novembre 2017 - dalle ore 16:00
Teatro Verdi - Pordenone (PN)

 

PORDENONE - L’arte contemporanea genera impegno civile, succede a Pordenone, grazie all’idea concepita dal Teatro Verdi, con l’opera - totem “25 novembre” realizzata dagli artisti Marisa Bidese, Marco Casolo e Gianni Pasotti. Un gesto d’arte che ha partorito un logo ‘a tutte labbra’, grazie al designer Patrizio De Mattio: il simbolo grafico in cui Pordenone tutta si è riconosciuta, autoproclamandosi “città contro la violenza sulle donne”. Domani, sabato 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l'area mostre del Teatro Verdì sarà eccezionalmente aperto dalle 16 alle 19 per visitare l’opera e “metterci la faccia”, fotografandosi accanto a quelle labbra. "Realizzata a sei mani, l'opera 25 novembre è un lavoro che, nella sua essenzialità, condensa molteplici significati – spiega la curatrice d’arte Chiara Tavella - Nonostante l’apparente immediatezza, l’opera implica una serie di rimandi alla storia dell’arte. E’ l’oggettualizzazione della donna, il suo ridursi, appunto, a labbra. Lo specchio coinvolge all’interno dell’opera: come a dire: ci sei anche tu, qui, chiamato dal riflesso a riflettere su una mentalità diffusa e pervasiva, che fa della donna una bocca chiusa in un silenzio di bambola". Essere protagonisti di un gesto d’arte contro la violenza è semplice: basta una fotografia da postare con l'hashtag #liberadiesseredonna.  Le immagini saranno poi raccolte in un video e pubblicato sui canali web del Teatro Verdi per rendere visibile la più ampia comunità possibile contro la violenza sulla donna.

Domenica 26 novembre la Settimana contro la violenza sulle donne del Teatro Verdi chiude alle 20.45 con “La versione di Barbie”, il monologo di e con Alessandra Faiella, diretta in scena da Milvia Marigliano. Alla base di questo spettacolo c’è il libro omonimo dell’artista, pubblicato da Mondadori nel 2013: più che una fiaba, la vita di una donna è un horror! Alla faccia di sessant'anni di femminismo, viviamo ossessionate dalla linea e dallo scorrere del tempo, in preda ai sensi di colpa perché non assomigliamo neanche un po' a lei, a Barbie, l'inarrivabile e biondissima Principessa dalle scarpe rosa shocking, modello di perfezione imposto a generazioni di bambine. La protagonista del monologo teatrale è quindi la donna, l’essere donna e tutto quello che questo comporta. Un’analisi ironica e dissacrante che, ripercorrendo l’itinerario di formazione di una donna, esplora il complesso e vivido universo femminile. Alessandra Faiella, interprete energica e coinvolgente, utilizza l’ironia per rappresentare all’innegabile difficoltà di comunicazione con l’altro universo, quello maschile. Un invito a guardarsi con ad amarsi per quello che si è, imparando così a perdonare qualche difetto, svincolandosi da modelli indotti. Un doveroso atto d’amore verso noi stesse i cui benefici, senza accorgercene, raggiungeranno anche coloro che ci stanno accanto.