Altroteatro

8^ Stagione Di Drammaturgia Contemporanea 17_18

Da Sabato 10 a Domenica 11 Marzo 2018 - dalle ore 21:00
Teatro Spazio Studio S. Orsola - Via I.bonomi, 3 - Mantova (MN)

ALTROTEATRO - stagione di drammaturgia contemporanea 17_18

Prosegue la stagione teatrale di drammaturgia contemporanea “ALTROTEATRO”, curata da ARS CREAZIONE E SPETTACOLO (con il sostegno di Comune di Mantova, C.L.A.P.Spettacolo dal vivo - Circuito Multidisciplinare Ministeriale per Regione Lombardia finanziato dal MiBacT, e di Fondazione Banca Agricola Mantovana) all’interno dello Spazio Studio S.Orsola.

La stagione 17_18 è stata pensata per ospitare compagnie di rilievo del panorama teatrale nazionale, impegnate in riflessioni su temi di stringente attualità, con grande piacere dunque ospitiamo ( come penultimo appuntamento) uno spettacolo tratto da un fatto di cronaca del 2011 e dal romanzo della giornalista Concita de Gregorio.

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SABATO 10 marzo ORE 21 - DOMENICA 11 marzo ore 17 TEATRO SPAZIO STUDIO S.ORSOLA - via i.bonomi, 3 mantova

MI SA CHE FUORI è PRIMAVERA Un progetto di Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saitta Testo: Concita de Gregorio Adattamento teatrale: Gaia Saitta Regia: Giorgio Barberio Corsetti Con Gaia Saitta Scene: Giuliana Rienzi Video: Igor Renzetti Produzione: Associazione Fattore K. e If Human in coproduzione con: La società cooperativa “Teatro Stabile delle Arti Medievali”, La Fondazione Odyssea, Forteresse asbl.

“Dimenticare, ricordare. Etimo, radice: mente, cuore. Se dimentichi allontani dalla mente. Se ricordi riporti al cuore.”

La storia di Irina lucidi è tristemente nota alla cronaca. Irina è una donna alla quale un giorno vengono sottratte dal marito le due figlie gemelle di sei anni. L’uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Concita De Gregorio è una donna che trova le parole per raccontarne la storia, nel suo denso e delicato ‘Mi sa che fuori è primavera’.

Nasce da qui la versione teatrale di questa vicenda così difficile da raccontare: un episodio tragico nel senso più classicamente teatrale del termine, in cui l’eroina subisce la perdita dei figli e deve sopravvivere alla sua stessa vita di dopo senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa.

“Il dolore da solo non uccide. C’è bisogno di essere felici per tenere testa a questo dolore inconcepibile. C’è bisogno di paura per avere coraggio.”

Il resistere di Irina è un atto di amore. L’amore che va oltre il tempo e le miserie umane.

“Ho pensato di aver amato molto e che non avrei amato mai più. Mi sbagliavo.”

I protagonisti di questa storia esistono o sono esistiti realmente. Trattarla in un modo classico, nella sua versione teatrale, secondo un sistema di personaggi, ci è sembrato impossibile.

Ma a guardarla da dentro, ad ascoltarla da vicino, i fatti ci sono molto più vicini di quanto si potrebbe pensare ad un primo sguardo.

Dalla possibilità di ritrovarci nella storia di Irina, pur non avendo avuto un’esperienza di vita così terribile, nasce l’idea di creare la versione teatrale della storia in diretta con il pubblico.

Rompendo la separazione tra attore e spettatore e il suo sistema di aspettative reciproche, cerchiamo la costruzione di un incontro tra persone che insieme si interroghino su questa vicenda, la condividano e partecipino in prima persona al suo racconto.

Non pretenderemo mai di raccontare la vera Irina Lucidi. Né ci ispireremo all’Irina della televisione.

Abiteremo le parole dell’Irina del libro e ne creeremo una nostra, per riviverne la storia.

Una storia vera dunque si trasforma in una terribile materia poetica.

Racconta la prossimità del male e la possibilità che prenda forma e vita inaspettato e atroce da una piccola crisi come tante altre. Una separazione, la fine di una relazione, un semplice atto di libertà e salute. Questa storia è una tragedia moderna. L’attrice Gaia Saitta la racconta e la vive.

È il compleanno di Irina, proprio come l’inizio delle Tre Sorelle di Cechov. Un compleanno particolare perché Irina ha deciso di festeggiarlo chiamando tutti i suoi conoscenti, con l’intento di rimettere insieme i pezzi della sua vita. È pronta per farlo. Ma non da sola, ha bisogno di aiuto. Irina ha bisogno di amici che l’accompagnino in questo viaggio e che tessano con lei le maglie della sua storia, dando concretamente corpo e voce ai suoi protagonisti.

L’’attrice “in scena”, la nostra Irina, cercherà tra il pubblico i personaggi principali della vicenda.

Come nelle ricostruzioni dei fatti durante un’indagine. Come nel sistema di proiezioni delle costellazioni familiari. Come nei riti sacri o nel più semplice dei giochi di ruolo.

Per questo il pubblico sarà interpellato, compirà delle azioni, sarà parte viva dello spettacolo.

Quando Irina conosce Matias le sembra un uomo normale, interessante, metodico, gradevole, piacente. Come è possibile sbagliarsi così? Può capitare a chiunque?

Cosa nasconde l’altro, la persona con cui si decide di dividere la vita? Quali abissi nell’essere umano che neanche lui stesso conosce? La scomparsa delle due figlie. Il suicidio del marito. Gli indizi, le questioni senza risposta, i corpi delle bambine mai ritrovati, il dubbio.

Medea al contrario.

Uno spettacolo toccante e che prevede dunque un pubblico attivo, multimediale e modernissimo, scarno e drammaticamente contemporaneo. La regia del grande Giorgio Barberio Corsetti che dà vita a uno straodinario testo di Concita De Gregorio. Imperdibile riflessione per la festa della donna.

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INFO E BIGLIETTERIA

Teatro Spazio Studio S. Orsola, Via I. Bonomi, 3 Mantova info@arscreazione.it |

www.arscreazione.it | www.vivaticket.it Telefono: 0376 288 462 | 3477269354

ORARI BIGLIETTERIA

DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ dalle ore 16:30 alle are 20:00

(NEI GIORNI DI SPETTACOLO: SABATO dalle ore 16:30 alle ore 21:00 DOMENICA

dalle ore 15:30 alle ore 17:00)