Il Cinema Di Marco Zuin
Ridotto del Teatro Masini Stagione 2016
Mercoledì 16 Marzo 2016 - dalle ore 21:00
Teatro Masini - Faenza (RA)
Il Cinema di Marco Zuin Ridotto del Teatro Masini Stagione 2016
Mercoledì 16 Marzo 2016 - Ore 21.00 Teatro Masini - Faenza (RA)
Gli appuntamenti con la nuovissima rassegna dedicata al docufilm del Ridotto del Teatro Masini di Faenza, “Il Cinema della Verità”, proseguono, mercoledì 16 marzo alle ore 21, con un’antologia dei più belli e premiati lavori di Marco Zuin: La sedia di cartone, Daily Lydia e i cortometraggi Zuggerimenti poetici. L’ingresso è gratuito.
La sedia di cartone
Produzione Fondazione Fontana onlus e St. Martin CSA in collaborazione con Videozuma Con il sostegno di OPSA Opera della Provvidenza San Antonio – Padova Regia, fotografia e montaggio Marco Zuin Soggetto Luca Ramigni Con Jeoffrey Njoroge, Teresa Wanjiku, Timothy Kiragu, David Mukiri, Anthony Kivuva
Musiche originali Piccola Bottega Baltazar
Durata 16’
Miglior Film al Siloe Film Festival; Miglior Documentario al Festival Inclus di Barcellona;
Premio TOURING CLUB ITALIANO al Festival Internazionale del Cinema Documentario
Premio Marcellino De Baggis (Taranto, 2015); Premio “Nassino” al Festival Internazionale del Cinema Povero; Miglior Film al Gargano Film Festival Provo Corto.
Menzioni Speciali ai Festival: “L’Anello debole” – Capodarco l’altro festival;
AS Film Festival; Taranto in short; “I 400 Corti”
Jeoffrey è un bambino africano che non si può muovere autonomamente, per migliorare le sue condizioni di vita ha bisogno di un’attrezzatura specialistica. Come può essere garantita questo tipo di attrezzatura in un paese rurale del Kenya, dove a mancare sono i servizi di base? Il documentario La sedia di cartone risponde a questa domanda con un’esperienza unica al mondo: per Jeoffrey, così come per molti altri bambini, un gruppo di fisioterapisti ha iniziato a costruire degli ausili con materiali poveri riciclati. Prodotto da Fondazione Fontana Onlus e dal St. Martin CSA, in collaborazione con Videozuma e con il sostegno di OPSA Opera della Provvidenza San Antonio di Padova, La sedia di cartone è il nuovo lavoro di Marco Zuin. Il regista è tornato in Africa assieme a Luca Ramigni di Fondazione Fontana e autore del soggetto, per raccontare una piccola grande esistenza che unisce con forza la condizione di disabilità alla vita della comunità. Girato tra gennaio e febbraio 2015, il documentario, della durata di 16 minuti, accompagnato dalle musiche della Piccola Bottega Baltazar, ha come protagonista il piccolo Jeoffrey, uno dei tanti bambini affetti da disabilità seguiti dall’organizzazione religiosa Saint Martin CSA. Nato con idrocefalo e spina bifida, non si muove, non è in grado di sorreggere la testa e comunica i suoi desideri attirando l’attenzione con lamenti o sorrisi stentati. Trascorre le sue giornate sul divano, steso oppure seduto sull’angolo, dove la mamma lo accudisce avvolgendolo in una sorta di nido creato con le coperte. “L’idea è nata quando stavamo realizzando il documentario ME, WE only throuh community, nel 2013 – spiegano gli autori – vedendo come la tecnica impiegata per costruire gli ausili stesse prendendo importanza nella comunità. Così abbiamo cercato il protagonista della nostra storia e quando abbiamo incontrato Jeoffrey ci siamo subito affezionati a lui e abbiamo capito il valore dell’ausilio, uno strumento che consente alla madre di condividere con il bimbo azioni quotidiane come lavare i vestiti, cucinare, mungere il latte. Attraverso questo lavoro abbiamo voluto raccontare come una semplice sedia realizzata manualmente in cartone riciclato possa cambiare la prospettiva di una relazione, in particolare in una situazione di svantaggio motorio e psichico. La patologia gravemente disabilitante non consentirà al bimbo di raggiungere alcun grado di autonomia. Per questo motivo l’impiego di un ausilio diventa un importante contributo, per mantenere la postura più corretta ed evitare l’instaurarsi di altre patologie, ma anche per partecipare alla vita sociale”.
Daily Lydia
Produzione Medici con l’Africa Cuamm e Videozuma Regia e fotografia Marco Zuin Con Lydia Kivamba, Marko, Emmakulatha, Eliya, Joesph Kiyagi
Musiche Piccola Bottega Baltazar
Durata 11’
Miglior documentario al Food Film Festival; Miglior corto documentario al Culture dal mondo International Film Festival; Miglior Documentario al Pesaro Doc Festival; Primo premio all’Ecofestival Val Pesio; Miglior documentario al Formia film festival; Premio “Sorriso nell’infanzia” al Festival Internazionale del film corto “Tulipani di seta nera”; Premio Miglior lavoro assoluto e Miglior corto documentario al CineChildren International Film Festival; Premio Giuria popolare e Premio “AncheCinema” al Sarno Film Festival.
Menzioni speciali ai Festival: Sardinia film festival; Food&Water: International short film festival on sustainability (Expo 2015); El corto del año (Madrid)
Ogni giorno Lydia si sveglia, raccoglie la legna, accende il fuoco, cucina l’ugali e va a prendere l’acqua per Emmakulatha, Marko, Elyia e Joseph, i suoi figli. Seguendo il loro quotidiano, il documentario racconta un’esistenza che scorre, semplice ma uguale a molte altre e vuole restituire la dignita? di gesti semplici e la dignita? fragile della precarieta?. Ma senza perdere di vista l’obiettivo di riflettere su come educazione, denaro e lavoro incidano sulla salute globale.
“Lydia ci è stata presentata dal capo villaggio ed è bastato quell’incontro per capire che mi sarei dedicato solo al suo quotidiano. Nei 5 giorni a disposizione, mi sono confrontato con una storia molto semplice e nient’altro, per viverne i ritmi e creare un rapporto di fiducia. Ogni giorno Lydia si sveglia e prova a garantire una casa, cibo, acqua e salute alla sua famiglia. Seguendo i suoi bambini durante il percorso casa-scuola ho voluto mostrare come le distanze spesso diventano barriere per la formazione e quindi anche per una certa libertà. Cogliendo le attese, dilatando i tempi. Solitudine, capanna, fuoco. Non c’è una storia, non c’è l’ansia di informazione che spesso si trova nei reportage giornalistici. Volevo che si sentisse tutto l’arco di una giornata e ne è nato così un documentario di osservazione”. (Marco Zuin)
Zuggerimenti poetici
Produzione Videozuma Con Vasco Mirandola
I Zuggerimenti poetici sono brevissimi cortometraggi - sette, ad oggi – sviluppati insieme all’attore Vasco Mirandola, che hanno l’obiettivo di visualizzare la poesia. Filo conduttore di ogni video è lo strano personaggio che ne è protagonista, un po’ clochard un po’ poeta, con il suo vagare in un paesaggio naturale che nasconde sempre qualche costruzione umana, vecchie mura, tralicci o edifici disabitati. Il suo sguardo stralunato di esploratore porta a trovare la bellezza anche dove non sembra esserci. Attraverso il linguaggio cinematografico, poesia e immagini si rafforzano, svelando nel quotidiano la meraviglia dell’invisibile. Alzando irrimediabilmente le braccia al cielo, Mirandola se ne va rassegnato, nessuno ascolta la sua richiesta perché le cose poi, all’improvviso non accadono di nuovo.