Tram
Stagione 2016 / 2017
Da Mercoledì 07 Dicembre 2016 a Domenica 30 Aprile 2017 - dalle ore 21:00
Spazio Teatrale - Via Portalba, 30 - Napoli (NA)
STAGIONE 2016/17
Biglietti: intero € 12,00 ridotto € 10,00 (under 26, over 65)
Abbonamenti a scelta: 5 spettacoli € 45,00 10 spettacoli € 80,00
Orari spettacoli: dal Martedì al Sabato ore 21.00 Domenica ore 18.00
info e prenotazioni cell. 342 1785930 tel. 081 18752126 email info@teatrotram.it www.teatrotram.it
direttore artistico Mirko Di Martino
dal 7 all'11 dicembre 2016 LADY OSCAR drammaturgia e regia Ferdinando Vaselli con Alessia Berardi, Riccardo Floris musiche Sebastiano Forte produzione 20 chiavi teatro
Due ragazzi, la cocaina, la periferia. Non sappiamo come si chiamino, non usano i loro nomi, sono Coso e Cosa, semplicemente “amò”. Sono in casa, nella brutta periferia di Roma, emblema di tutte le periferie d’Italia. Sono fatti, sempre. Vedono gli aerei passare sopra di loro, vorrebbero prenderli quegli aerei, per andare lontano, sognano un cambiamento, ma non riescono a fare neanche un passo. Ma degli aerei imparano tutti i nomi. Restano immobili. Si parlano addosso. Litigano per la dose, per la roba, per quel barista che ci ha provato. Litigano per un figlio che forse arriverà. Vagheggiano. Si muovono solo le loro parole, che si fanno traccia di qualcosa che non riusciamo a vedere, loro restano imprigionati nell’attesa di un futuro migliore, nella speranza di un cambiamento miracoloso, aspettando di vivere.
Protagonisti Coso e Cosa. Chi sono? Una coppia di perenni adolescenti che non riesce ad attraversare la linea d’ombra dell’età matura, rinchiusi in un limbo, animati da un'energia, da un vitalismo, che non trova sbocco se non attraverso una violenza più o meno latente. Sono rinchiusi nel loro guscio da cui ogni tanto tentano di uscire. Senza la volontà di riuscirvi. Hanno storie diverse, vengono da due mondi che un tempo si conoscevano a malapena e si guardavano con estrema diffidenza se non disprezzo. Adesso vivono mescolati, parlano la stessa lingua, il figlio di papà e la figlia della borgata. La cocaina è il collante della loro relazione. Una droga per essere dentro e non per stare fuori. Prima la coca era la droga dei ricchi. Adesso è di tutti. La prende il muratore, la prende l'avvocato, la prende l'immigrato, la prende il politico, il giudice, il cassiere del supermercato, il dottore e l'infermiere, il ladro e il poliziotto, il professore e l'allievo. La coca non ha colore politico. La coca è democratica.
dal 15 al 18 dicembre 2016 GLI EMIGRANTI di Slawomir Mrozek regia Giuseppe Amato con Denis Fontanari, Andrepietro Anselmi produzione Ariateatro
In una città straniera due emigranti sono costretti a trascorrere la loro vita nella squallida e desolata stanza del sottoscala dove convivono. Non viene definita la città ne lo Stato di appartenenza perché è una storia dedicata a tutti gli Emigranti che, lontani dalla propria terra di origine, cercano riscatto. I due protagonisti della storia, lasciano la loro terra per motivi diversi: uno fugge verso qualcosa e l'altro fugge da qualcosa. Fin da subito si capisce che i due personaggi sono agli antipodi per estrazione sociale, culturale, speranze e stile di vita. L'uno incarna la figura dell'ironico intellettuale socialista, di quelli che rimarcano la propria superiorità rispetto alla massa incolta e ignorante, personificata dal coprotagonista operaio. Qualsiasi avvenimento quotidiano, come la passeggiata pomeridiana, il lavoro, il cibo, le feste, diventa per i due motivo di confronto, discussione e scambio di idee quasi a voler marcare ancora di più la diversa provenienza sociale dei protagonisti. Due mondi che normalmente non si sarebbero mai incontrati vengono così accostati dalla necessità e dalla condizione di emigrante.
Gli Emigranti è sicuramente il testo teatrale più amaro di Slawomir Mrozek, racconta con una vena umoristica alcuni aspetti del mondo delle persone che lasciano la propria terra alla ricerca di una vita migliore. La libertà, la politica, l'uguaglianza, sono i temi che risuonano in tutto il racconto. L'intera opera si svolge in un sottoscala serrato, senza finestre, dove i rumori dei piani superiori e del mondo esterno, che si muove e vive, vengono amplificati e trasmessi attraverso i tubi di scarico, le condutture dell'acqua, i tubi dell'aerazione. Lo spettacolo trasmette il dramma che vive ogni emigrante, quel dramma che annienta l'uomo, lo rende animale da lavoro e gli toglie perfino la capacità di pensare. Uno spettacolo “di ieri”, ma che anche ai giorni nostri trova la sua veridicità. Uno spettacolo senza ambientazione poiché ogni Paese è casa di emigranti.
dal 12 al 15 gennaio 2017 ASPETTANDO CHE SPIOVA scritto e diretto da Gianluca d’Agostino con Luigi Credendino e Gianluca d’Agostino
Sono due le storie raccontate. La prima è quella di due uomini molto diversi,e per estrazione sociale e per animo; i quali durante un acquazzone dalle proporzioni bibliche, si trovano a ripararsi per poco più di un’ora, sotto lo stesso arco di un androne di un palazzo d’epoca. Avranno l’occasione di mettersi a confronto e di conseguenza, scontrarsi. Intanto, la pioggia che incombe, è presagio di qualcosa di misteriosamente funesto. La seconda è la storia parallela dei due attori che interpretano questi personaggi. Uno di loro non riesce più a scindere la realtà dalla finzione ed è per questo imprigionato all’interno del suo personaggio. Il suo collega invece, partner di scena e amico nella vita, prova a svegliarlo dall’incantesimo di cui è vittima, proprio durante lo spettacolo, cercando di fargli capire che quello che sta accadendo tra di loro, è una finzione teatrale e non la vita vera; e per quanto reale appaia, resta pur sempre una finzione. Dunque cosa accadrà? Perché questo attore fugge la propria realtà e si è rintanato nel suo personaggio? Cosa farà il suo collega per riportarlo alla vita? Intanto il tempo scorre and the show must go on, il pubblico non può aspettare che gli attori risolvano i propri problemi personali sulla scena sotto il loro sguardo.
Un temporale, è lo sfondo della performance. Serve a creare il clima, l’ atmosfera di tensione e di malumore di fondo, ancor prima che avvenga tutto. Il diluvio è metafora di un mondo che si avvia verso il capolinea. Il presagio di una catastrofe; di qualcosa, che è più grande di noi e che non potremmo mai gestire.
dal 19 al 22 gennaio 2017 BUKOWSKI A night with Hank produzione Teatro dei Limoni di D. Francesco Nikzad diretto e interpretato da Roberto Galano Vincitore Premio Miglior testo Festival Voci dell’Anima
Io non sono Bukowski. Charles non era Bukowski. E nessuno sarà mai Bukowski. C'è qualcosa nascosto, protetto dai litri di alcol che marciscono nel fegato, dalle scopate, dalle perversioni e l'odio per una mondo pieno di figli di puttana. Qualcosa di così puro che può appartenere solo a un angelo. Ma gli angeli non esistono, e se esistono hanno le ali di carta che si bagnano alla prima goccia di pioggia. Esiste, invece, una notte che divide il mito dello scrittore dal fragile ubriacone perdente. Una notte sola. Soltanto lui e il suo piccolo uccello azzurro nel cuore. Una notte con Hank.
dal 10 al 12 febbraio 2017 84 GRADINI scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Mortelliti musiche Francesco Leineri Premio special Off Roma Fringe Festival Premio Solo Performance San Diego Fringe
84 gradini è la storia di un uomo che ha vissuto la sua vita sempre di corsa. Nasce in campagna e viene a vivere in città. Qui trova lavoro, si fa grande, costruisce una famiglia, amicizie, vive il dolore di una perdita, continua a lavorare... Nasce e cresce, come tutti. Alcune persone gli lasciano molto, altre gli passano accanto senza segni apparenti. Con i suoi genitori ha un rapporto che si distacca sempre più con gli anni. Conosce l’amore, vive la chiamata ad essere padre. Pensa, ragiona sulle sue azioni. Assapora il lutto, che necessariamente fa parte della vita; e nel salire i suoi gradini, non rallenta mai la sua scalata. Questa sua vita è una scalata verso cosa? “84 Gradini” è la corsa di chi è in fuga perenne senza vivere una vita spericolata.
dal 2 al 5 marzo 2017 I CORTEGGIATORI amore a colpi di poesia di e con Vito De Girolamo e Carlo Loiudice produzione Galleria Manfredi selezione Italian Theatre Festival New York
Una commedia d’autore, fatta di dialoghi serrati e battute coinvolgenti, che riporta alla memoria la migliore tradizione della commedia dell’arte.
Anche stasera lo spettacolo sta per iniziare, ma... ... uno spettacolo di poesia tutto dedicato all’amore. Il pubblico e desideroso di ascoltare versi poetici. Vito entra in scena declamando le strofe di un suo componimento, ma... Carlo piomba sul palco deciso a suicidarsi: delusione d'amore! Saranno la poesia, l'amicizia e la complicità maschile a dissuaderlo da questo disperato proposito, insieme alla nuova consapevolezza di poter ritrovare l'amore. E ci riuscirà soprattutto per merito delle “cinque regole del corteggiamento”, fondamento, dogma e pilastro della famigerata fama di latin lover di Vito. In Carlo esplode una ritrovata fiducia, grazie al palcoscenico, al pubblico e alle donne presenti in sala. La lezione ha inizio, tutto sembra filare per il verso giusto, senonché.... Questo l'incipit di uno spettacolo nel quale poesia e umorismo si legano perfettamente in un gioco continuo, ricco di colpi di scena.
dal 9 al 12 marzo 2017 ANTIGONE 1945 scritto e diretto da Mirko Di Martino con Titti Nuzzolese, Luca Di Tommaso produzione Teatro dell'Osso spettacolo vincitore del “DOIT Festival” 2015, Teatro Due, Roma menzione speciale al Festival di Resistenza, drammaturgia, Parma
Aprile 1945, in una città dell'Italia del Nord: i fascisti e i tedeschi sono in fuga ovunque, la guerra di liberazione sta finendo, anche se in molte zone si continua a sparare. I partigiani sono riusciti a scacciare i fascisti sotto la guida del valoroso comandante Eteocle, morto in battaglia per mano di suo fratello, il repubblichino Polinice. La carica di governatore della città è stata assegnata al commissario politico Creonte, comunista, il quale, come primo atto della sua amministrazione, dichiara che il corpo del traditore Polinice dovrà essere appeso per i piedi ad un lampione in modo che tutti possano vedere la sua triste fine. E' la giustizia dei partigiani, spietata ma necessaria, soprattutto quando c'è in gioco il futuro della neonata Repubblica, ancora tutta da inventare e progettare. Ma la giovane Antigone si oppone alla legge dello stato in nome della legge del cuore, che la obbliga a prendersi cura del fratello morto. Antigone cerca di seppellire il corpo ma viene scoperta e arrestata. Il Tribunale speciale militare la condanna alla fucilazione, nonostante gli appelli accorati di sua sorella Ismene. Il suo destino è segnato: la guerra non prevede debolezze, le necessità della pace collettiva obbligano al sacrifico delle ragioni dei singoli. I cittadini assistono allo sviluppo della tragedia con reazioni diverse: c'è la partigiana convinta delle motivazioni delle sue scelte, c'è il giovane contadino che combatte per sfuggire all'obbligo di leva. Su tutto, per tutti, c'è la guerra, dura, crudele, spietata, che condiziona il passato, il presente e il futuro.
L'Italia è nata nel sangue: questa verità ci colpisce con la forza della sua assiomatica semplicità. La strada verso la democrazia è ingombra dei cadaveri di quelli che hanno combattuto per essa o contro di essa, consapevoli oppure no, colpevoli oppure no, ma tutti, in qualche modo, schiacciati dalla violenza della guerra. Il mito di Antigone rinasce ogni volta uguale e diverso perché i suoi temi sono universali: la legge dello Stato contro la legge di Dio, i doveri degli uomini contro i diritti del cuore. Il mito si riscrive continuamente, è questa la sua forza. Ancora oggi.
dal 23 al 26 marzo 2017 LETIZIA FOREVER testo e regia di Rosario Palazzolo con Salvatore Nocera coproduzione Teatrino Controverso/T22/Acti Teatri Indipendenti spettacolo vincitore della Biennale Marte Live 2014 premio Festival Teatri di Vetro 2014
Letizia forever è una donna sgrammaticata, esilarante, poetica, semplice e complicatissima, dal linguaggio dirompente, assolutamente personale, intriso di neologismi, solecismi, e non sense semiotici che diventano caricaturali non appena prendono di mira l’instabile certezza dei luoghi comuni. È una donna che racconta la propria esistenza, un’esistenza fatta di soprusi, di ignoranza, di rocambolesche peregrinazioni emotive. Ed è anche una musica, Letizia forever, quella dei “fabulosi anni ‘80”; una musica che entra in collisione con la storia, o la sollecita, o la sorprende. Ma Letizia forever è soprattutto una distonia della personalità, un accanimento sociale, un rebus irrisolto, e irrisolvibile.
dal 30 marzo al 2 aprile 2017 LACERAZIONI con Luigi Credendino, Monica Palomby testo e regia Fabio Pisano produzione Liberaimago
Oud, tossicodipendente per passione e professione, dopo una vita di stenti e di delusioni, fa una scelta estrema: rinchiudersi per sempre in una roulotte, ai confini dell’umanità. Senza più giudizi e sentenze del mondo, lontano dagl’occhi di tutti. Accumula cibo e droghe, per dieci anni, come un povero Ulisse, si costruisce la sua Itaca perfetta. E’ solo, quando un pomeriggio, una donna, che lui chiama Amanda, gli sbatte contro la porta di casa, in piena crisi d’overdose da eroina. Lui la trascina dentro, la cura, la rimette in sesto e le fa una proposta: comprare la sua disperazione in cambio di vitto, alloggio, e ogni tipo di droga da lui posseduta. Lei accetta, e lo spettacolo s’apre proprio con i due che sembrano una vera coppia, forse, lo sono. Fanno di tutto, dall’amore, al sesso violento, si sposano e arrivano a darsi da mangiare parti del corpo. Alla fine, però, quando Amanda s’accorge che tutto intorno a lei si sta consumando, decide di andarsene, uscire. I sei mesi di “contratto” non sono ancora terminati eppure lei, da buona opportunista in logica col consumismo, decide di cambiare aria. Oud la minaccia, non è affatto d’accordo, cerca di farle capire che “La libertà non è mai un “fuori”. E’ sempre un dentro.” . Ma ormai è troppo tardi. Amanda se ne va, rivelandogli, sulla porta, il suo vero nome. Linda. Come la madre.
Mito della Caverna; Platone. Schiavi di una società che ci inietta insicurezze, paure. E ci costringe a scelte estreme. Come quella fatta da Oud. E cioè, passare tutta una vita rinchiuso nella sua roulotte; vivendo, e credendo che il tempo lì, non passi. Che il consumo lì non esista. Oud, e poi Amanda. I due si amano, si odiano, si rallegrano e s’intristiscono le esistenze, in una stanza centro del “loro” mondo e al contempo fuor dal mondo vero. Lasciando che il tempo passi e logori tutto. La paura del “fuori” o del “dentro”, la paura di uscire dalla caverna, fa dello schiavo, schiavo prima di tutto di sé stesso. Questo è Oud; uno schiavo di sé. Padrone d’una esistenza tormentata, d’una esistenza ridotta all’osso, esaltazione della essenza stessa del vivere. Questo è “lacerazioni”.
dal 6 al 9 aprile 2017 YERMA drammaturgia Gianmarco Cesario dal dramma di Federico Garcia Lorca regia/con Daniela Cenciotti produzione Aries Teatro ed Eventi / Titania Teatro
Federico Garcia Lorca si racconta attraverso le protagonista dei suoi drammi, e non perché, come molti credono, la sua omosessualità lo portasse ad essere in simbiosi con il femminino (o, almeno, non solo per questo) , ma principalmente, secondo noi, per lo stesso motivo che spinsero Euripide, Shakespeare, Pirandello, a tracciare, attraverso i grandi personaggi femminili di cui furono padri, una mappatura dei sentimenti umani netta e dettagliata, perché, libera dai tabù dettati dalla convenzione virile, alla donna è concesso seguire le vie della passione senza il timore di apparire deboli. Medea, lady Macbeth, le donne di Liolà, e quindi Yerma, fanno parte tutte di un campionario di passioni umane, a volte anche non edificanti, ma comunque sincere, sanguigne, che non conoscono mediazione, e proprio attraverso “Yerma” vogliamo raccontare, insieme al suo autore, i sensi negati, la sterilità indotta dall’oscura oppressione sociale, il dolore estremo di chi non è libero di vivere, fino in fondo, le proprie passioni.
dal 20 al 23 aprile 2017 METAFISICA DELL'AMORE con Roberta De Stefano e Annagaia Marchioro testo Giovanna Donini produzione Le Brugole
“Metafisica dell’amore” è uno spettacolo comico che parla dell’amore, ed in particolare parla dell’amore di una donna per un’altra donna. L’amore è un sentimento universale, tutti provano le stesse emozioni, gli stessi piaceri, gli stessi dolori: lui e lui, lei e lei, lui e lei. Coppie diverse, identiche emozioni. “Metafisica dell'amore” nasce dall’intreccio di storie vissute in prima persona e da altre storie scoperte attraverso un'indagine svolta all'interno del mondo omosessuale per poterne dare voce. Interviste, ricerca web e letteraria ci hanno portate a conoscere storie esilaranti e storie sconsolate, universali, sconosciute. Due microfoni ed il corpo delle attrici sono quanto abbiamo scelto per farle vivere sulla scena. Volutamente non esiste altra scenografia se non due sgabelli ikea e pochissimi accessori per trasformare le attrici nei vari personaggi. Lo spettacolo alterna momenti di dialogo e di cabaret con sketch e scene in quarta parete attraversando parti puramente narrative le due attrici raccontano le differenze che intercorrono tra chi vive in una società dichiaratamente e normativamente eterosessuale e chi invece cerca di farsi largo tra pregiudizi e silenzi. Le attrici protagoniste raccontano e si raccontano, trasformandosi e dando vita a una carrellata di personaggi esilaranti. “Metafisica dell'amore” unisce il cabaret fatto in un locale, ed il teatro fatto in un teatro, pensato per essere agito anche in luoghi non teatrali. Dal primo incontro amoroso con una ragazza, al coming out con la mamma, allo scontro con il mondo che non riconosce legittimità in questi amori, i fili intessuti dalle attrici si intrecciano e si allargano per giungere alle donne e agli uomini, etero, omosex, transgender, senza esclusione alcuna e senza distinzione di sesso, di razza, di lingua o di religione.
dal 25 al 30 aprile 2017 SIC TRANSIT GLORIA MUNDI scritto e diretto da Alberto Rizzi interpretato da Chiara Mascalzoni produzione Ippogrifo spettacolo Vincitore Secondo Premio Festival Teatrale di Resistenza Museo Cervi
E se il prossimo papa fosse donna? Un monologo divertente, intelligente e fantasioso, che attraverso l’inventatissima vicenda di Papa Elisabetta I, la prima donna a salire sul soglio di Pietro, affronta il verissimo tema del maschilismo del mondo occidentale. Attraverso una insolita prospettiva, ovvero la storia della Chiesa cattolica, si rilegge il ruolo e la funzione della donna in tutta la storia occidentale. Si ride molto e si pensa altrettanto, soprattutto alla violenza, all’esclusione e alla discriminazione a cui la donna è stata sottoposta fin dai tempi di Eva.
Una metafora, una risata, una poetica fantasia a volte ci raccontano la realtà in modo più chiaro e sorprendente della realtà stessa. Da tempo volevo scrivere uno spettacolo che parlasse della donna, che fosse poeticamente femminista, senza accusare, senza essere una lotta di parte. L’idea di una donna papa, alla fine è servita proprio a questo: un’immagine chiara, semplice, scenicamente forte che racconta duemila anni di maschilismo. Perché alla fine lo spettacolo dimostra che non c’è altra ragione al mondo per non avere una donna papa se non una infinita serie di pregiudizi maschilisti.
RASSEGNE TEMATICHE
dal 22 dicembre 2016 all'8 gennaio 2017 NATALE IN COMMEDIA Rassegna di 7 spettacoli divertenti e originali, rappresentanti della nuova commedia italiana che non dimentica la tradizione napoletana.
dal 16 al 26 febbraio 2017 VISSIDARTE Per la prima volta nella stagione invernale, viene presentata una rassegna che ha riscosso molto successo durante le recenti programmazioni estive a Napoli. In scena 4 spettacoli che raccontano i pittori e la loro arte,
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TRAM NATALE IN COMMEDIA rassegna di spettacoli della nuova commedia
22/23 dicembre 2016 DIGITO ERGO SUM di e con Ulduz Ashraf Gandomi, Cecilia Lorenzetti
25/26 dicembre 2016 SQUARCIO da Uscita di emergenza di Manlio Santanelli con Salvatore Mincione Guarino
27/28 dicembre 2016 CORPI NUDI da Le Prenom con Ivan Graziano, Giulia Navarra, Marcello Gravina, Maddalena Serratore, Gianluca Ariemma regia Gianluca Ariemma
29/30 dicembre 2016 UNIGENITI FIGLI DI DIO di Valerio Vestoso con Alfredo Calicchio, Luca Carbone, Matteo Cecchi, Lorenzo Parrotto regia Valerio Vestoso
2/3 gennaio 2017 PICCOLI CRIMINI CONIUGALI di Eric Emmanuel Schmitt con Antonio D’Avino, Gioia Miale regia Antonio D’Avino
4/5 gennaio 2017 PICCOLO MANUALE PER MORIR D'AMORE con Paolo Aguzzi, Victoria De Campora, Elena Fattorusso, Giulia Godano, Roberto Ingento, Eleonora Ricciardi regia Victoria De Campora
6 gennaio 2017 JE TE VURRIA... CANTA' voce Pina Giarmanà voce narrante Antonio Ferraro violoncello Pasquale Termini chitarra Marco D'Acunzo.
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TRAM sta per Teatro, Ricerca, Arte e Musica: è quindi un luogo che nasce come uno spazio aperto alla contaminazione tra le arti. Ma è innanzitutto un teatro dove troveranno ospitalità le produzioni più originali del teatro indipendente nazionale e napoletano, quegli spettacoli che, pur se eccellenti, fanno fatica a trovare collocazione nel sistema teatrale italiano. Non ci sarà nessuna preclusione verso i generi, gli stili e i linguaggi: ciò che avranno in comune le nostre proposte sarà, invece, la ricerca dell'innovazione che non perda mai di vista la capacità di parlare a tutti. Daremo ampio spazio alla drammaturgia contemporanea, ai testi inediti, alle rivisitazioni dei testi classici. Ma il TRAM, fedele al suo nome, sarà anche un luogo che permetterà agli spettatori di viaggiare tra le diverse arti. La musica, ad esempio: con il nuovo anno faremo partire una serie di appuntamenti dedicati ai concerti e al teatro musicale. E poi ci sarà tanta arte: con le rassegne tematiche, con i dipinti che ospiteremo sulle nostre pareti e con le mostre che organizzeremo. Infine, avvieremo una serie di workshop di alta formazione professionale. Ci auguriamo, insomma, che il TRAM, collocato nel cuore di Napoli, raggiunga il cuore del pubblico napoletano.