Teatros A Iscracaglios A Borore
Rassegna Di Teatro Comico - 1^ Edizione
Da Domenica 03 a Venerdì 15 Novembre 2019 - dalle ore 18:00
Borore (NU)
Teatros a Iscracaglios! Rassegna di teatro comico a Borore prima EDIZIONE - 2019
Salone parrocchiale don gianni casti
Ingresso gratuito
Dopo gli spettacoli teatrali “Oltre il Sipario”
Incontro degli artisti con il pubblico
Grazie all’impegno della Pro loco di Borore e all’intraprendenza e alla passione per il teatro dell’Assessora Azzurra Fancellu, a Borore prenderà avvio a partire da domenica 3 novembre, presso il Salone Parrocchiale Don Gianni Casti, una nuova e inedita manifestazione teatrale denominata “Teatros a Iscracaglios!”, una piccola ma intensa rassegna, interamente gratuita, che sarà organizzata dalla Compagnia I Barbariciridicoli con la direzione artistica di Tino Belloni, e che presenterà nell’arco di tre settimane altrettanti spettacoli di qualificate compagnie professionali della Sardegna, impegnate sul versante del teatro comico e della non facile arte della risata.
A tentare di far ridere “a crepapelle” (“a iscracaglios!” appunto, anche se la traduzione non rende la pregnanza sonora del termine sardo) i cittadini di Borore e dintorni sarà innanzitutto la Compagnia di Cagliari Intrepidi Monelli che aprirà la rassegna, domenica 3 novembre alle ore 18,00 con Mistero Buffo, l’opera più famosa di uno straordinario artista teatrale quale Dario Fo, nell’interessantissima versione che ne dà la bravissima e pluripremiata attrice sarda Elisa Pistis, che, ripercorrendo il lavoro di Fo con sensibilità femminile, si interroga sull’attualità di questioni (quali il potere e l’ingiustizia sociale) poste negli anni ’60 dal Maestro e Giullare Dario Fo attraverso il suo particolare racconto della vita di Gesù Cristo.
Sabato 9 novembre ad aprire il sipario del Salone intitolato a Don Gianni Casti, sarà invece la compagnia di Mogoro Teatro Tragodia, che proporrà la sua esilarantissima produzione dal titolo Estrogenia 2.0, uno spettacolo tutto al femminile che racconta, in forma ironica e demenziale, quello che è la “donna” nelle sue tante sfaccettature: pregi, difetti, insicurezze e, soprattutto, “sbalzi ormonali”! Il titolo infatti oltre al rimando ai noti ormoni femminili, fa riferimento alla fantasia e alla creatività (l’estro), e naturalmente alla razza e alla stirpe (la genia), una “stirpe estremamente creativa”.
Concluderà la terna di questa piccola ma interessantissima prima edizione della Rassegna, la Compagnia organizzatrice I Barbariciridicoli di Ottana, che, con l’irresistibile comicità popolare che la contraddistingue, presenterà Skabaretch, lo storico spettacolo di improvvisazione in cui, oltre alle esilaranti e costitutive improvvisazioni teatrali, verranno allestiti gli sketch più comici e divertenti della recente produzione della compagnia, a partire da L’epoca del Ri-touch e dallo sketch in limba Sa tzuccada de su fumu! – I viaggi in-continenti di Tzia Peppanna Culimanna e Bobbore Preda Ischippiumeda.
Dopo tutte le rappresentazioni si terrà Oltre il Sipario, un incontro degli artisti con il pubblico, che, oltre che a far conoscere gli artisti dietro la maschera, ha l’obiettivo di socializzare le esperienze e facilitare la comprensione dei linguaggi e delle tecniche teatrali.
La manifestazione è organizzata con il contributo della Proloco e del Comune di Borore, che, insieme all’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna e alla Fondazione di Sardegna, contribuiscono alla manifestazione, consentendone il suo svolgimento interamente gratuito.
Per info: www.barbariciridicoli.it, tel. 393.9013607
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Materiali di approfondimento
intrepidi monelli Mistero buffo
Il teatro oggi ha un’esigenza, un imperativo: riprendere contatto con la gente, incontrarla, parlarle direttamente. I giullari, i comici dell’arte, spinti dalla fame e dall’urgenza di fare del teatro un mestiere oltre che uno stile di vita, per parlare con il popolo si dovevano ingegnare per farsi capire da tutti, in un mondo frammentato e dove le lingue diverse ostacolavano la comunicazione fra i popoli. Dario Fo e Franca Rame, alla fine degli anni ’60, hanno recuperato questo slancio, energetico, vitale: le giullarate di Mistero Buffo annullano la distanza tra l’attore e lo spettatore, scavalcano le differenze linguistiche, portano a tutti i messaggi più urgenti e importanti. Fo e Rame hanno creato giullarate che parlano di lavoro, di fame, di potere, di comunicazione, di ribellione: tutti temi universalmente validi, oggi come ieri, qui come altrove.
Questo materiale, oggi, è pronto per essere cavalcato da giovani attori, portatori di nuove urgenze e carichi di una situazione sociale critica.
Il mio “Mistero Buffo” non vuole essere ovviamente una copia del lavoro di Dario Fo, ma si snoda prima di tutto da un punto di partenza molto semplice: una donna che mette in scena, da sola, Mistero Buffo. La mia rielaborazione parte quindi da una sensibilità femminile, che non esclude il lavoro del Maestro ma ha, per forza di cose, una direzione espressiva totalmente differente. Diversi sono inoltre i tempi in cui ci muoviamo e il contesto sociale del nostro presente: con questo Mistero Buffo parto dall’esigenza di condividere una riflessione attuale su alcune dinamiche che ancora oggi caratterizzano la nostra società. Soprattutto vorrei capire come la questione del potere, dell’ingiustizia sociale, tutt’altro che risolta e appartenente al passato, ancora oggi possa risuonare attraverso un materiale scritto alla fine degli anni Sessanta e attraverso delle storie che sono alla base della nostra cultura, e non solo, da secoli. Ho scelto, infatti, il filo rosso della Sacra Famiglia, mettendo in campo due differenti momenti della vita di Gesù: Gesù bambino e Gesù adulto, accompagnato ovviamente dalla presenza, indubbiamente importante, di sua madre, Maria di Nazareth. Personaggi che ci sono familiari e che conosciamo, qualsiasi sia il nostro rapporto con la religione.
Lo spettacolo si compone di linguaggi differenti: si parte dai dialetti del nord Italia (soprattutto lombardo, veneto) ma con una rielaborazione libera che lascia spazio all’espressività e soprattutto al messaggio emotivo, fino ad arrivare al sardo, una lingua completamente diversa che dà nuova vita alla giullarata, una lingua dai suoni atavici, primitivi, che si prestano ottimamente a raccontare antichissime storie.
Il primo miracolo di Gesù Bambino vede la Sacra Famiglia costretta ad emigrare a Jaffa e ad adattarsi e ambientarsi in una città nuova. Mentre Giuseppe e Maria cercano un lavoro per mantenere la famiglia, il bambin Gesù cerca di fare amicizia con i bambini della città, dimostrandosi simpatico e affabile finché qualcuno non lo fa arrabbiare…
Maria sotto la croce è la storia di Maria di Nazareth che sale al Golgota da Gesù, crocifisso: una madre che vede morire un figlio, ingiustamente torturato ed ucciso per aver predicato un messaggio di pace e fratellanza. In questa Maria popolana, lontana dall’iconografia tradizionale, prevale l'istinto primario di salvare il proprio figlio dalla morte; ma non c’è modo di opporsi al destino di Gesù, venuto sulla Terra per sacrificarsi.
Elisa Pistis si diploma all’Accedemia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine nel 2013.
Dopo il diploma, fonda la compagnia teatrale Fronda Anomala insieme ad altri due colleghi, con i quali scrive e mette in scena diversi spettacoli teatrali.
Viene scelta da Marco Baliani per il progetto Human, con Baliani e Lella Costa ( produzione 2017), arriva finalista al premio Candoni per monologhi originali (2015) con il testo “Il mio paese è donna” da lei scritto ed interpretato.
E’ protagonista della webserie “Live in 5° E”, prodotto da Smemoranda.
Lavora come autrice ed interprete per Radio Rai Sardegna e come doppiatrice per la Rai.
Debutta con una versione di Mistero Buffo al Festival di Avignone nel 2013, elabora una versione in spagnolo che debutta al Festival Benimaclet Confusion di Valencia nel 2015, fino ad arrivare al 2018 in cui elabora e presenta un’altra versione del materiale, rinnovata e completa.
Settembre 2018: Il progetto Mistero Buffo al femminile è vincitore del contest “Proiezioni Teatrali 2018” del Teatro del Rimbombo (AL): Primo Premio della Giuria Secondo Premio del Pubblico
Teatro Tragodia Estrogenia 2.0 di Daniela Melis Regia e Scena Virginia Garau Costumi e Oggetti di Scena Caterina Peddis Con: Virginia Garau, Daniela Melis, Caterina Peddis e Carmen Porcu.
È uno spettacolo tutto al femminile. In scena quattro personaggi, alcuni tratti da precedenti spettacoli, alcuni inediti; questi raccontano, in forma ironica e demenziale, quello che è la “donna” nelle sue tante sfaccettature: pregi, difetti, insicurezze. E soprattutto “sbalzi ormonali”! Il titolo infatti ricorda i noti ormoni femminili, ma è soprattutto l’unione di due parole: estro sta per fantasia e creatività e genia sta per stirpe, razza. Una “stirpe creativa” insomma!
Diceva delle donne Charles Baudelaire: “A delle menti sciocche sembrerà singolare, e persino impertinente, che una descrizione di voluttà artificiali sia dedicata a una donna, la fonte più comune delle voluttà più naturali. Tuttavia è evidente che, come il mondo naturale penetra in quello spirituale, gli serve da nutrimento e concorre così a creare quell'indefinibile amalgama che chiamiamo la nostra individualità, la donna sia l'essere che proietta l'ombra più grande o la luce più grande nei nostri sogni. La donna è fatalmente suggestiva; lei vive di un'altra vita, oltre alla propria; vive spiritualmente nelle fantasie che lei stessa ossessiona e feconda.“
Daniela Melis
Barbariciridicoli Skabaretch
All’interno di questa replica dello spettacolo Skabaretch (il cavallo di battaglia della compagnia, ininterrottamente in cartellone da oltre 11 anni) troveranno spazio oltre agli sketch interamente improvvisati, anche due sketch su copione della produzione più recente dei Barbariciridicoli, sketch assolutamente originali, scritti dagli attori della Compagnia insieme al regista Tino Belloni: L’epoca del Ri-Touch, per l’intrigante interpretazione di Maddalena Solinas, e Sa tzuccada de su fumu! – I viaggi in-continenti di Tzia Peppanna Culimanna e Bobbore Preda Ischippiumeda.
Richiamando le parole Sketch e Cabaret, entrambe sinonimi di un teatro di genere comico fondato sulla parola, sul ritmo e sulla varietà, Skabaretch è uno spettacolo estremamente divertente e dinamico, che mira a costruire un rapporto molto partecipativo e coinvolgente con il pubblico attraverso una serie di sketch, improvvisazioni e animazioni teatrali, in cui si mettono a frutto in modo inedito le abilità interpretative maturate nel campo della recitazione a soggetto dai principali attori della Compagnia I Barbariciridicoli, che ha assunto da sempre il carattere popolare e il genere comico a paradigma della propria proposta teatrale e culturale.
Allo spettacolo partecipano alcuni attori-improvvisatori che presentano innanzitutto degli sketch di bandiera, ovvero uno o più brani teatrali originali, del tutto autonomi oppure tratti da altri spettacoli della Compagnia; successivamente si propongono degli interventi di animazione con il coinvolgimento diretto del pubblico in giochi teatrali (tipo il gioco dei mimi a premi); nel seguito gli attori, daranno vita ad altri sketch totalmente improvvisati, secondo la formula (collaudata in altri spettacoli della Compagnia) dell’estrazione a sorte (a vista, davanti al pubblico) di apposite carte teatrali, contenenti le indicazioni e gli elementi (personaggi, caratteri, azioni, ambienti, oggetti, temi, etc) per l’interpretazione delle scene che verranno rappresentate: anche questi sketch prevedono una significativa partecipazione del pubblico e alcuni spettatori saranno coinvolti direttamente in una o più improvvisazioni.
www.barbariciridicoli.it tel. 393.9013607