Spazio Tertulliano A Milano

Prossimi Spettacoli

Sabato 16 Luglio 2022 - dalle ore 21:00
Castello Sforzesco - Milano (MI)

 

Milano, Città del Diavolo «Milano, Dicembre 1630 Nonostante il Marchese Ludovico Acerbi fosse morto da anni, mentre la peste si diffondeva, in molti sostenevano di sentir riecheggiare nella notte la musica dei banchetti fuori dal suo palazzo o di esser stati quasi travolti dalla sua carrozza, disposti a giurare che quell'uomo non solo fosse vivo, ma che fosse IL DIAVOLO!»

La Compagnia che dopo 68 anni ha riportato in Italia l’antico teatro della cronaca nera e dell’orrore, il Grand Guignol, torna, con uno dei suoi maggiori successi nella suggestiva cornice del Castello Sforzesco. Attraverseremo la storia della città di Milano attraverso i miti e le leggende che hanno per protagonista il più celebre dei suoi abitanti, il DIAVOLO. Seguendo differenti tecniche che uniscono la novellistica medievale, la commedia dell’arte e la pantomima, in scena, quattro leggende nate nei luoghi emblematici della città: l’antica Medhelan e il mito del Drago Tarantasio, le tentazioni dei Santi Ambrogio e Pietro da Verona attraverso le testimonianze presenti nelle basiliche in cui vissero e predicarono, la nascita del Duomo di Milano per mano di Gian Galeazzo Visconti ambientata misteriosamente proprio tra le mura viscontee del Castello Sforzesco e infine la storia de “il barbùn del navili”, che porterà il pubblico dalle Colonne di San Lorenzo alla prima metà del ‘900.

Se amate Milano sarete i benvenuti, se invece non sapete apprezzarla, non disperate: penseremo noi a farvi innamorare de LA CITTÀ DEL DIAVOLO Preparatevi a viaggiare nel tempo! Scritto, diretto e presentato da Gianfilippo Maria Falsina Lamberti con Lorenzo Andrea Paolo Balducci Michelangiola Barbieri Torriani Christian Fonnesu Mattia Maffezzoli Gianfranco Ventriglia Disegno luci Martino Minzoni Musiche di scena Nelson Mallè Ndoye Produzione Teatro Spazio Tertulliano Durata Spettacolo 90 minuti

Per acquisto biglietti https://www.vivaticket.com/.../milano-citta-del.../185336

NOTE

Grand Guignol: Le Origini del Genere

Tra il  Cinquecento e il Seicento, ci fu una emigrazione di lavoratori della seta, dall'Italia settentrionale verso la Francia e, in particolare, verso Lione, quando Francesco I, nel XVI sec. invitava e reclutava i tessitori; molti artigiani partirono da Como, Bergamo e anche da Chignolo Po. I Chignolesi avevano l’abitudine di rappresentare commedie di burattini dopo le giornate di lavoro. Da questa tradizione nacque così all’inizio del XIX secolo la marionetta di Guignol, un operaio gioviale e ribelle che ride delle difficoltà della vita e che non perde mai il sorriso e la voglia di scherzare anche quando usa il proprio bastone per far valere i propri diritti. Tale personaggio divenne tanto famoso da sovrastare per importanza l’identità di marionette molto più antiche, tanto che il teatro delle marionette in francese è usualmente chiamato Théatre du Guignol.

Nel 1897 Oscar Méténier, un cronista della polizia parigina, iniziò ad avere un vero e proprio interesse drammaturgico nei fatti di cronaca nera, raccontati e approfonditi con truculenti dettagli nei giornali sensazionalistici tanto di moda all’epoca. Decise così di portare tali vicende in teatro con l’irriverente ironia proprio dei teatri delle marionette fondando il Teatro del Grand Guignol, il grande fantoccio, in cui qualunque cosa accadesse, anche la più terribile, era finzione e suscitava il riso del pubblico raccontando il popolo e la società nei suoi aspetti più oscuri ma sdrammatizzando e irridendo la morale borghese dell’epoca: non esistevano buoni o cattivi, ma corrotti e corruttibili senza possibilità di salvezza o redenzione.

Il successo di questo nuovo genere conquistò in breve tempo l’Europa affermandosi soprattutto in Inghilterra e in Italia dove Alfredo Sainati fondò “La Compagnia Italiana del Grand Guignol” che fu attiva con tournée in tutto il mondo fino agli anni ‘40.

Il Grand Guignol si mostra come un affidabilissimo testimone delle paure e delle ansie del proprio tempo e con gli anni si adatta e muta forma. Se in origine si ispirava a fatti di cronaca nera, con il successo iniziò a ispirarsi sempre più alla letteratura gotica, ispirando il cinema horror delle origini di Murnau, Wegener e Wiene. Tuttavia fu proprio il successo del cinema a determinare la caduta di tale tradizione teatrale. Infatti, per quanto il Grand Guignol potesse ricorrere ai più raffinati trucchi scenici, il cinema aveva a disposizione una tecnica che il teatro non poteva uguagliare e fu solo questione di tempo prima che proprio la drammaturgia ne venisse penalizzata in favore di una messa in scena sempre più superficiale volta ad una spettacolarizzazione estrema a cui si deve il termine “granguignolesco” nella lingua italiana (truculento, macabro), unica eredità lasciata da questo genere che, con i veri orrori della seconda guerra mondiale, non avrebbe più trovato spazio sui palchi.

Difatti, con lo scioglimento della Compagnia di Sainati nel 1946 e la chiusura del Théatre du Grand Guignol di Parigi nel 1963 questo genere venne quasi del tutto dimenticato, assumendo i connotati fumosi delle leggende che un tempo venivano rappresentate dalle Compagnie che lo rappresentavano, trovando spazio nei film (Ecco, di Gianni Proia), nei romanzi (Intervista col Vampiro, di Anne Rice) nei fumetti (Dylan Dog n.31) e nei libri di storia del teatro (Teatro del Grand Guignol, di Corrado Augias).

Grand Guignol: La Rinascita del Genere

Fu proprio con l’adattamento cinematografico di “Intervista col Vampiro” del 1994 che iniziò a tornare una vera e propria curiosità attorno a questo genere, soprattutto negli Stati Uniti.

Alcune compagnie teatrali iniziarono a ricercare e tradurre i testi originali dell’epoca d’oro del Grand Guignol vedendo sorgere realtà perlopiù sperimentali in giro per il mondo.

Nel 2012, in Italia, nasce la compagnia Grand Guignol de Milan il cui lavoro drammaturgico si basa sulla ricerca storica di leggende e di fatti di cronaca nera italiani e stranieri, dall’antichità ai giorni nostri, portando così in scena un’opera di divulgazione che accosta la cultura storica alla tradizione popolare. Attingendo a piene mani da tale repertorio, vengono presentate al pubblico storie di violenza e orrore quotidiano così come incubi e mostri del passato, accoppiando cronaca e leggenda, serio e faceto, con lo scopo di mostrare l’umana assuefazione al male partendo proprio dall’ingenuo feticismo del pubblico per i soggetti e le tematiche horror che porta le persone a concentrarsi sempre sul “mito” dell’assassino e dimenticando invece i veri protagonisti di queste storie: le vittime.  Anfitrione e narratore degli spettacoli è il “Principe delle Tenebre” mefistofelico burattinaio che, dialogando con il pubblico e raccontando gli aneddoti che hanno ispirato le pièce, accompagna per mano gli spettatori in una catartica discesa nelle pulsioni umane.

Nel 2015, grazie all’inizio della collaborazione con il Teatro Spazio Tertulliano si è tenuta quindi la prima rassegna europea dedicata al genere Grand Guignol dopo ben cinquantadue anni dalla chiusura del Teatro Grand  Guignol di Parigi, inaugurando  una serie di collaborazioni in Italia e all’estero con spettacoli in lingua inglese rappresentati a Londra e negli Stati Uniti. Nel 2019 la Compagnia è stata riconosciuta dal Professor Richard Hand della East Anglia University come una delle sei rappresentanti al mondo di tale genere nonché l’unica a produrre nuovi testi venendo compresa con un capitolo dedicato nel libro di prossima pubblicazione “The Legacy of Grand Guignol”. Dal 2021, sempre in collaborazione con il Teatro Spazio Tertulliano, ha inizio il primo corso professionale in Europa continentale dedicato alla messa in scena del Grand Guignol.